“Perché essere immobili non vuol dire non poter migliorare”

Si aprono le porte di Casa Ivana per chi non ha un alloggio ma può usufruire delle misure alternative alla pena

“L’albero rappresenta il percorso della vita: il passato, presente e futuro. Anche se rimane immobile continua a crescere. Noi dobbiamo fare lo stesso”. Così Alessandro, ragazzo che svolge lavori di pubblica utilità così come disposto dal tribunale, ci spiega perché ha deciso di decorare l’ingresso con questa immagine. Lui come altri si sono dedicati ad abbellire i nuovi spazi dedicati a Casa Ivana: nuova struttura gestita dalla Fondazione Caritas espressione dello spirito del progetto “Una mano per la casa” finanziato da Cassa Ammende e UEPE.

Casa Ivana ospiterà chi pur potendo usufruire delle misure alternative alla pena alla fine del percorso di detenzione, non dispone di un alloggio. L’immobile dispone di 7 posti letto destinati a soli uomini che termineranno l’accoglienza alla fine della loro pena.

Il progetto “Una mano per la casa” opera in tutta l’area vasta di Firenze, comprendendo anche gli istituti di pena di Prato e Pistoia.

In questo periodo di “immobilità” obbligata per tutti, per chi già conosceva la limitazione delle proprie libertà, “continuare a crescere” è rimasto ed è diventato ancora di più l’obiettivo essenziale di tutte le attività e i progetti dedicati all’area giustizia. Per questo motivo, Casa Ivana non è un semplice alloggio ma un progetto finalizzato ad accompagnare le persone a reinserirsi nella comunità attraverso la formazione e l’orientamento al lavoro. Uno spazio di ascolto e di accoglienza dedicato a supportare tutti coloro che hanno necessità di ritrovare il proprio spazio sul territorio e nella società.