Progetto I.S.S.A.R.E.: dai risultati ottenuti alle nuove sfide da intraprendere.

Oggi si è tenuto l’evento conclusivo del progetto ISSARE in cui sono state presentate le attività svolte.

Nell’auditorium della Fondazione Ente Cassa di Risparmio di Firenze, si è tenuto oggi l’evento conclusivo del progetto I.S.S.A.R.E. : inserimenti sociolavorativi e interventi di reparative justice. L’obiettivo delle attività, incluse nel POR Fondo Sociale Europeo Toscana 2014-2020 Asse B inclusione sociale e lotta alla povertà, ha inteso offrire opportunità concrete alle persone provenienti da contesti di detenzione penale. Emerge chiaramente dai dati rilevati dal territorio nazionale e provinciale, quanto l’assenza di strumenti efficaci finalizzati all’inserimento di queste persone aumenti a dismisura il rischio di recidiva e quindi la concreta possibilità di ripetere i reati già commessi.

In questo contesto si è articolata la mission del progetto I.S.S.A.R.E. ovvero con attività volte all’inclusione sociale. Le iniziative sono state volte ad aumentare l’accesso alle misure alternative alla pena, così come al tema dell’accesso all’istituto dei messi alla prova e dei lavori di pubblica utilità.

Per questo motivo il focus principale è stato quello di coinvolgere più soggetti possibili nelle attività di inserimento formativo e di inclusione attiva stimolando e rafforzando il lavoro di rete e di collegamento tra gli enti coinvolti sul territorio per l’accompagnamento al lavoro.

Le attività sono state quelle di frequentare corsi di formazione, partecipare a stage retribuiti all’interno delle aziende dell’area fiorentina ed essere coinvolti nei percorsi, per i soggetti rispondenti a tale profilo, di giustizia riparativa.

“Quello che è stato importante realizzare è la definizione di percorsi di giustizia riparativa. Ovvero offrire, nell’ambito del progetto, azioni riparative all’interno e con la Comunità, una cassetta degli attrezzi per inserirsi con rinnovato spirito e revisione delle proprie responsabilità. I percorsi di giustizia riparativa sono stati un’occasione preziosa per le persone in messa alla prova e coloro che hanno seguito i lavori di pubblica utilità. La reparative justice è sempre più un tema centrale nell’ambito dei progetti dedicati all’area penale. ” Così il responsabile dell’area giustizia Francesco Vedele.

“L’importanza della funzione inclusiva dei percorsi di inserimento lavorativo deve spingerci a continuare a lavorare in questo ambito, rafforzando e mettendo in campo nuove azioni sul territorio grazie al lavoro di rete tra enti del terzo settore e aziende. Solo attraverso la collaborazione continua si riesce ad offrire opportunità concrete al fine di sostenere e accompagnare queste persone in un percorso di effettivo reinserimento nella società, diminuendo così i casi di recidiva. ” queste le parole della responsabile dell’ufficio orientamento e formazione, Sandra Bulli.

Il convegno, ha visto coinvolti per la Fondazione Caritas, capofila del progetto, la responsabile dell’ufficio orientamento e formazione Sandra Bulli,  il responsabile dell’ area giustizia Francesco Vedele, la dott.ssa Serenella Dolfo funzionario dei servizi sociali UIEPE Firenze, il dott.Gianfranco Politi coordinatore area pedagogica Solliciano, il dott. Salvatore Nasca direttore ufficio interdistrettuale esecuzione penale esterna Firenze e i membri del partenariato: APAB associazione; associazione Aleteia; associazione Altro Diritto Onlus; C.A.T. cooperativa sociale; CSD-Diaconia Valdese fiorentina; Il Cerro cooperativa sociale; C.I.A.O. associazione; Consorzio Pegaso Network.